Ucraina in Europa

La mappa evidenzia la posizione dell’Ucraina in Europa rappresentando le coste e i confini interni del nostro continente e le parti adiacenti di Africa e Asia.

Segni convenzionali

Pieno, nero – territori extraeuropei;
solchi nel pieno – i confini tra gli Stati extraeuropei;
linee – la costa e i confini interni tra gli Stati;
scritte braille – iniziali del nome dello stato;
il vuoto è il mare o, se all’interno della costa, il territorio degli Stati europei;
area righettata – l’Ucraina.

Ma dov’è l’Ucraina?

Disponete la mappa in verticale con l’angolo tagliato a destra in alto. Ora il lato corto più lontano da voi è il nord. Entriamo nei dettagli: esplorate pure a due mani. Troverete aree piene a destra e in basso. A destra è Asia, in basso è Africa e parte dell’Asia mediorientale. Le trattiamo in dettaglio in altre tavole.

Adesso dobbiamo concentrarci anzitutto sull’Ucraina e i suoi dintorni. Quindi cercatela: è l’area righettata. Non vi sarà difficile individuarla circa a metà del lato destro della mappa, quindi si trova nell’Europa dell’est, la più vicina all’Asia. È piuttosto estesa: è grande due volte l’Italia e molto pianeggiante. Ora noi facciamone rapidamente il giro per scoprire chi sono i suoi vicini: A nord-est e ad est incombe l’ingente massa della Russia, ed è da lì che viene l’aggressione di oggi e gli aiuti ai separatisti del Donbass di ieri (dal 2014). Qui è rappresentata tutta nera, cioè pieno.

A sud dell’Ucraina si estende il mar Nero e se lo attraversate trovate la Turchia asiatica (infatti è piena; la sigla “TU” l’abbiamo messa in mezzo al mar Nero). Sempre a sud l’Ucraina tocca la Romania (Sigla “RO”) e la Moldavia (sigla “M”).

Ormai giunti ad ovest, troviamo per un breve tratto l’Ungheria (sigla “UN”), la Slovacchia (Sigla “S”) e invece per lungo tratto la Polonia (sigla “POL”). Turchia, Romania, Ungheria, Slovacchia e Polonia fanno tutti parte della Nato. A nord infine c’è la Bielorussia (sigla “BIE”), il cui presidente Lukashenko è molto filorusso.

Ora che l’abbiamo localizzata, proviamo a raggiungerla dall’Italia e partiamo dai suoi confini settentrionali. Lo trovate quell’altro piccolo paese con una “S” al centro? È la Svizzera (capitale Berna), tutta sulle Alpi che condivide con Piemonte e Lombardia. A nord di Alto-Adige e Friuli e ad est della Svizzera c’è l’Austria (sigla “AU”, capitale Vienna). Ad est dell’Austria c’è l’Ungheria (sigla “UN”, capitale Budapest) e se ci spostiamo ancora a destra entriamo nella Romania, di cui abbiamo già detto. Proprio a nord dell’Austria trovate invece la Repubblica Ceca (sigla “RC”, capitale Praga) e proprio a nord dell’Ungheria c’è la Slovacchia (sigla “S”, capitale Bratislava).

Già sapete che Romania, Ungheria e Slovacchia confinano con l’Ucraina e quindi siamo arrivati, ma provate questo: mettete un dito della mano sinistra sullo spazio settentrionale del’Italia, meglio su quello che potrebbe essere il Veneto o il Trentino. Mettete un dito della mano destra sulla Crimea e vedrete che sono alla stessa altezza, infatti da tutt’e due ci passa il 45° parallelo.

Il giro dell’Europa

Allarghiamo adesso la nostra visione abbracciando il contesto europeo nel quale l’Ucraina si trova. Seguiamo la costa andando verso sinistra, cioè verso ovest, a partire dall’angolo tagliato.

Proprio in cima trovate alcune terre appartenenti alla Russia oltre il Circolo Polare Artico. Il mare su cui si affacciano è il mar Glaciale Artico. Scendete un po’ e subito dopo cominciate a seguire le coste della Norvegia (capitale Oslo, sigla “NOR”), che occupa la parte occidentale della penisola scandinava. Le sue coste frastagliate sono rotte da enormi fiordi e migliaia di isole. La più a nord di queste isole è quella di Capo Nord.

Il mare qui attorno è il mare del Nord; continuate a seguire la costa e ad un certo punto vi troverete a fare un’ampia curva e ad entrare in un vasto golfo che è proprio il golfo di Norvegia in fondo al quale sta Oslo, la capitale. Dirimpetto ad Oslo, verso sud, varcato il mare c’è la penisola dello Jutland, cioè la Danimarca (sigla “DAN” esterna, capitale Copenhagen). Ma non perdiamo il filo: continuate pure a seguire la costa. Poco dopo Oslo, vira decisa verso sud: è la Svezia (sigla “SVE”, cap. Stoccolma). Scendete ancora e arriverete ad un punto in cui andare avanti lungo la costa vi verrà difficile, perché sembra quasi che la Svezia confini con la Danimarca. Non è proprio così. Semplificando, quello è lo stretto che chiamano “il buco del gatto”, Kattegat.

Ormai si passano queste acque, in verità disseminate di stretti ed isole, con il ponte di Öresund: 16 km di ponte e tunnel sottomarino che va da Copenhagen in Danimarca a Malmö in Svezia. Siamo nella parte più meridionale della Svezia, a 55 gradi di latitudine, e tenete conto che Sondrio e San Candido sono sul 46°. Passato questo non siete più nel mare del Nord ma nel mar Baltico. Risalendo la costa ci trovate delle isole. Non le abbiamo segnate tutte, sono molte e proprio su alcune di queste sorge Stoccolma. Continuate a risalire verso nord e vi troverete nel golfo di Botnia con la Svezia a sinistra, cioè a ovest, e la Finlandia ad est (sigla “FIN”, capitale Helsinki). A nord del golfo infatti questi due paesi si trovano a confinare.

Arrivati a questo punto, dobbiamo scendere verso sud seguendo le coste finlandesi. Quando volgono ad est, dobbiamo inoltrarci in uno stretto braccio di mare e seguendone la riva nord arriviamo al confine tra Finlandia e Russia. In fondo a questo golfo troveremmo San Pietroburgo. Proseguendo lungo la costa sud, il Baltico bagna le repubbliche baltiche cioè, nell’ordine, Estonia (sigla “ES”, capitale Tallinn), Lettonia (sigla “LE”, capitale Riga) e Lituania (sigla “LI”, capitale Vilnius) e dietro a loro, cioè un po’ più ad est, c’è l’ampia Bielorussia (sigla “BIE”, capitale Minsk).

Superato il confine della Lituania cominciano le coste polacche (sigla “POL”, capitale Varsavia): Danzica sarebbe da queste parti. Ormai stiamo procedendo verso ovest e passiamo il confine tra Polonia e Germania. La Germania passa al di sotto, a sud della Danimarca, quindi se seguite sempre la costa aggirerete la penisola danese ed entrando nel mare del Nord ritroverete la Germania e, dopo un po’, i Paesi Bassi (sigla “PB” esterna, capitale l’Aia), anche noti come Olanda. Proseguiamo e incontriamo il Belgio, così piccolo che ci sta appena una sigla “B” dentro; la capitale è Bruxelles. Se volete sapere dov’è il Lussemburgo lo trovate, piccolissimo, stretto tra Belgio, Francia e Germania.

Torniamo alla costa. Nel nostro navigare verso ovest ci immettiamo nel canale della Manica: a nord il Regno Unito, l’isola della Gran Bretagna (sigla “UK” esterna, capitale Londra), e a sud la Francia (sigla “FRA”, capitale Parigi… ma non ditemi che non lo sapevate già)! Il Regno Unito si compone di quattro nazioni costitutive: il Galles a sud-ovest, l’Inghilterra a sud-est e al centro dell’isola, la Scozia a nord e l’Ulster nella parte nord-orientale dell’Irlanda (in questa mappa l’Irlanda non c’è. Sarebbe oltre il limite della carta).

Il punto più stretto del canale della Manica è la distanza tra Dover (Inghilterra) e Calais in Francia: sono 34 km. C’è chi ha provato a passarli a nuoto! Sotto c’è il famoso tunnel ferroviario. Seguiamo la costa francese. Qui sfocia la Senna; questa è anche la costa della Normandia, quella famosa per lo sbarco alleato il 6 giugno del ’44, e famosa anche per le maree che coprono e scoprono chilometri di costa. Siamo ormai nelle acque dell’Atlantico.

Scendendo notate una penisola che si sporge verso l’Atlantico? È la Bretagna, che noi aggiriamo. Costeggiamo ora il grande arco che fa la costa francese. Ci sono dei bei fiumi che sfociano qui, la Garonna, la Loira, e delle belle città: Nantes, Bordeaux, ma noi non troviamo né queste né altre sulla mappa. La parte più meridionale di questo arco è il golfo che i francesi chiamano “di Guascogna” e gli spagnoli “di Biscaglia”. La costa ad un certo punto fa quasi un angolo, per poi svilupparsi verso ovest. In quell’angolo c’è la regione dei Baschi che occupa un po’ di Spagna e un po’ di Francia. Infatti, proprio da quell’angolo parte verso l’interno una linea: è il confine tra Francia e Spagna (sigla “SPA”, capitale Madrid) e lì, su quella linea, ci sono i monti Pirenei. Lì c’è anche la piccola repubblica di Andorra, ma chiedereste troppo alle nostre mappe se voleste individuarla! Dal golfo di Biscaglia la costa piega decisamente verso ovest facendo almeno nella mappa una linea retta. La seguiamo fino a quando finisce il foglio. Oltre ci sarebbe il Portogallo.

Ci troviamo ora al quarantaduesimo parallelo, cioè all’altezza della pianura padana. Sotto la Spagna trovate il pieno: è l’Africa, anzi più propriamente il Marocco, anzi la città di Tangeri; e tra Spagna e Marocco c’è quella “foce stretta”, come dice Dante, che gli antichi chiamarono Colonne d’Ercole e che oggi è Gibilterra.

Passato lo stretto ci troviamo nel Mediterraneo. A nord trovate la regione spagnola dell’Andalusia e qui c’è la costa del Sol. La seguiamo: dopo un po’ piega verso nord-est, obliquamente. Le tre isole al largo sono le Baleari: Maiorca, Minorca e Ibiza. Su questo mare si affaccia la regione spagnola della Catalogna, la costa Brava e Barcellona, fino ad arrivare alla linea di confine tra Spagna e Francia.

Un po’ dopo il confine, la costa piega decisamente verso est: è la costa Azzurra, con Marsiglia e Nizza e il Principato di Monaco qui non rappresentato. Da qui possiamo ormai salutare l’Italia (sigla “IT” nel mar Tirreno): la riconoscete ad est nella sua caratteristica forma di stivale? Dove vogliamo fermarci? A Genova? È al centro di quell’ampio golfo a nord della Sardegna e della Corsica; o a Civitavecchia, cioè Roma, più o meno all’altezza della sigla “IT”, più o meno di fronte alla Sardegna – o arrivare fino a Palermo, nel lato nord del triangolo della Sicilia? Fate voi!

Per il nostro viaggio attorno all’Europa però bisogna che aggiriate la Sicilia, passiate il canale di Sicilia che la divide dall’Africa e in particolare dalla Tunisia (qui piena), vi accorgiate appena di quel puntino sotto la Sicilia e in mezzo al mare che è Malta (senza sigla, capitale La Valletta) entriate nel mar Ionio, oltrepassiate il canale d’Otranto, risaliate l’Adriatico. Lì, in alto, ci sono Venezia ad ovest e Trieste ad est, e proprio ad est di Trieste inizia la nostra circumnavigazione della penisola Balcanica, un intrico di confini, lingue, tradizioni, etnie, sanguinosi conflitti. Cercheremo di districarci il meglio possibile con qualche inevitabile approssimazione.

Oltre il confine italiano c’è la Slovenia, piccola e senza sigla, con capitale Lubiana. È uno degli Stati che sono nati dalla frammentazione della ex-Jugoslavia. Scendendo lungo la costa orientale dell’Adriatico incontriamo la Croazia, senza sigla e con capitale Zagabria, proprio di fronte alla nostra riviera Adriatica (Rimini, Cesenatico…). Ad est della Croazia, con un minimo sbocco al mare c’è la Bosnia (sigla “B”, capitale Sarajevo). Ancora più ad est, al centro della penisola balcanica c’è la Serbia (sigla “SE”, capitale Belgrado). Ma torniamo alla costa Adriatica. Scendendo in direzione sud-est, superato il confine croato e il breve tratto bosniaco, c’è il piccolo stato del Montenegro (sigla “M” in mezzo al mare, capitale Podgorica), di fronte al nostro Abruzzo. Al di sotto, dall’altra parte del canale d’Otranto c’è l’Albania entro i confini della quale abbiamo tentato di mettere una “A” (capitale Tirana). Alle loro spalle, verso est, c’è il territorio conteso del Kossovo (senza sigla) e ancora più ad est, al centro della penisola, la Macedonia del Nord (sigla “M”, capitale Skopje). A sud dell’Albania e della Macedonia del Nord, ormai bagnata dal mare Ionio e quindi di fronte alla Calabria, c’è la Grecia (sigla “GRE” nel mare, capitale Atene), l’ultima parte della quale sembra un’isola ma è congiunta al resto del continente solo per l’istmo di Corinto, ed è la regione greca del Peloponneso.

Una bella isola invece c’è a sud-est del Peloponneso ed è Creta (sigla “CRE”). Il mare che sta a nord di Creta è il mar Egeo. È un mare pieno di isole (quasi 2000), qui non riportate, alcune delle quali sono anche stati possedimenti italiani per un po’ del secolo scorso. Risalendo le coste occidentali, cioè quelle della Grecia, incontriamo il confine con la parte europea della Turchia (sigla “TU”, capitale Ankara nella parte asiatica), lo stretto dei Dardanelli e il Bosforo con la città di Istanbul che fu Bisanzio, e prima ancora Costantinopoli. Questo confine, lungo il quale i Greci temono l’aggressività turca, depreda in costo di armamenti una grossa fetta del bilancio greco.

Oltrepassato il Bosforo e mantenendoci sulla costa occidentale entriamo nel mar Nero che bagna prima la Bulgaria (sigla “BU”, capitale Sofia) e poi, più grande, la Romania (sigla “RO”, capitale Bucarest). Le coste del mar Nero vanno verso nord-nord-est e la Romania condivide un breve confine con l’Ucraina (l’area righettata, capitale Kiev). Qui sul confine si apre l’ampio delta del Danubio, che vi arriva dopo aver attraversato diverse capitali e stati dell’Europa centrorientale: Germania, Austria (passando per Vienna), Slovacchia (Bratislava), Ungheria (Budapest), Croazia, Serbia (Belgrado), Bulgaria, Romania, Moldavia, Ucraina, ed è lungo 2.858 km.

Non sul Mar Nero ma poco lontana, stretta tra Romania e Ucraina c’è la Moldavia (sigla “M”, capitale Chisinau). Seguiamo ora la costa nord del mar Nero e incontreremo una penisola che racchiude un mare: è la penisola di Crimea di cui la Russia si è impadronita recentemente, e il mare che racchiude è il mar d’Azov, uno dei mari meno profondi al mondo: al massimo 13 metri poiché il grande fiume Don lo riempie di limo. Anche la sponda orientale del Mar d’Azov è Russia europea, così come il lato nord-est del Mar Nero.

Scendendo lungo la costa orientale di questo mare, troviamo un solco nel pieno: è il confine tra Russia e Georgia (capitale Tbilisi). È uno degli Stati nati dalla frammentazione dell’Unione Sovietica e oggi con orgoglio usa una propria lingua e un proprio alfabeto. A sud della Georgia, sempre seguendo le coste, c’è la penisola anatolica, cioè la parte della Turchia che è in Asia. Senza affaccio sul mare, rappresentata con un’unghia di pieno al limite della carta c’è la piccola Armenia (29000 kmq) con capitale Erevan.

Chiudiamo il nostro giro dell’Europa menzionando gli ultimi tre staterelli rimasti e non rappresentabili: il Liechtenstein, stretto tra Austria e Svizzera; San Marino, al confine tra Romagna e Marche; e infine la nota Città del Vaticano, ben custodita nel cuore di Roma.

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