La mappa rappresenta l’Europa sud-occidentale (nella quale si distingue il Portogallo) e una parte dell’Africa settentrionale.
Segni convenzionali
Il pieno indica i diversi Paesi;
la linea incavata ne segna i confini;
l’area punteggiata è il Portogallo;
il vuoto è il mare.
Prima esplorazione
Disponete la mappa in orizzontale, con l’angolo tagliato in alto a destra, così avrete il nord in alto. Ad una prima esplorazione a due mani troverete una gran massa di terre rappresentate dal pieno (nero per chi lo vede!) ricamato da linee incavate che indicano i confini. Ad una esplorazione più attenta scoprirete un’area punteggiata sulla sinistra, cioè ad ovest, e quello è il Portogallo. Poi, se conoscete la caratteristica forma dell’Italia, provate a trovarla: raggiunge il limite della mappa sulla destra. Noi ci arriveremo, ma il nostro viaggio non parte da lì.
Passo passo lungo le coste
A nord la nostra mappa taglia l’Europa all’incirca al livello del quarantottesimo parallelo. Poiché i paralleli dall’Equatore al polo nord sono novanta, ci troviamo più o meno a metà strada, un po’ più spostati verso il nord. Tenete conto che tra un parallelo e l’altro ci sono 111 km.
Cominciamo il nostro viaggio dalla puntina tagliata che si protende nel mare a nord-ovest, cioè lungo il bordo superiore della mappa dalla parte sinistra. Quello è un pezzetto della Bretagna che è una regione francese, e il mare che la bagna è l’oceano Atlantico.
Scendendo, costeggiamo il grande arco che fa la costa francese. Ci sono dei bei fiumi che sfociano qui, la Garonna, la Loira, e delle belle città: Nantes, Bordeaux, ma noi non troviamo né queste né altre sulla mappa. La parte più meridionale di questo arco è il golfo che i francesi chiamano “di Guascogna” e gli spagnoli “di Biscaglia”.
La costa ad un certo punto fa quasi un angolo per poi svilupparsi verso ovest. In quell’angolo c’è la regione dei Baschi che occupa un po’ di Spagna e un po’ di Francia. Infatti proprio da quell’angolo parte verso l’interno una linea incavata: è il confine tra Francia e Spagna e lì, su quella linea, ci sono i monti Pirenei.
Qui la costa piega decisamente verso ovest facendo almeno nella mappa una linea quasi retta.
La seguiamo fino a quando piega verso sud. Questa nell’angolo, esposta all’oceano e alle sue onde è la Galizia, una regione spagnola. Lì ci sarebbe Santiago de Compostela, meta del celebre pellegrinaggio che parte dai Pirenei per più di 700 km. Ci troviamo ora al quarantaduesimo parallelo, alla stessa altezza dell’Italia settentrionale, della pianura padana.
Sotto la Galizia c’è l’area punteggiata che rappresenta il Portogallo. Non è un Paese grande: ha una superficie che non raggiunge un terzo di quella dell’Italia, però ci sono stati dei secoli nei quali il Portogallo era una delle due superpotenze mondiali. L’altra era la Spagna, e si dividevano il mondo. Il Portogallo anzi ha mantenuto il controllo sul Mozambico fino al 1975, meno di cinquant’anni fa.
Noi procediamo verso sud lungo la costa portoghese, salutiamo Lisbona (nella mappa non c’è) e appena possibile ci volgiamo ad est. Oltrepassato di nuovo il confine sud tra Portogallo e Spagna, l’oceano si stringe fino a quella “foce stretta”, come dice Dante, che gli antichi chiamarono colonne d’Ercole e che oggi è Gibilterra. Sono solo 14 km. A sud dello stretto c’è l’Africa, il Marocco, la città di Tangeri. Passato lo stretto ci troviamo nel Mediterraneo, a nord trovate la regione spagnola dell’Andalusia e qui c’è la costa del Sol. La seguiamo. Dopo un po’ piega verso nord-est, obliquamente. Attenti, che non lontano dalla costa ci sono tre isolette in fila: sono le Baleari, e nell’ordine da sinistra Ibiza, Maiorca e Minorca. L’arcipelago ne comprende molte altre (la più famosa è Formentera) ma qui le abbiamo tralasciate.
Su questo mare si affaccia la regione spagnola della Catalogna, la costa Brava e Barcellona, fino ad arrivare alla linea incavata di confine tra Spagna e Francia. Abbiamo così fatto il giro di tutta la penisola iberica. Un po’ dopo il confine, la costa piega decisamente verso est: è la costa Azzurra, con Marsiglia e Nizza e il principato di Monaco.
Da qui possiamo ormai salutare l’Italia: trovate la linea incavata del confine? La riconoscete ad est nella sua caratteristica forma di stivale? Dove vogliamo fermarci? A Genova? È al centro di quell’ampio golfo a nord della Sardegna e della Corsica; o a Civitavecchia, cioè Roma e allora dobbiamo scendere lungo lo stivale e immaginarla più o meno di fronte alla Sardegna, o arrivare fino a Palermo, nel lato nord del triangolo della Sicilia? Fate voi!
Trovate anche qualcosa sotto la Sicilia? Sono due puntini vicinissimi ed è l’arcipelago di Malta, e da queste parti passa il trentacinquesimo parallelo.
Due passi in Africa
Proprio a sud di Malta c’è un pezzetto di Libia. È un bel tratto da attraversare con quelle carrette del mare su cui i migranti tentano di arrivare in Italia!
Procediamo verso ovest, cioè verso sinistra, e il confine segnato separa la Libia dalla Tunisia. Osservate che poi la costa si sviluppa verso nord. In effetti la punta più settentrionale della Tunisia si avvicina molto alla Sicilia: l’acqua in mezzo è appunto il canale di Sicilia, e in mezzo un puntino rappresenta Pantelleria. Sono 145 km di mare: in Sicilia c’è Mazara del Vallo, in Tunisia c’è Capo Bon e Tunisi e i resti di quella Cartagine che Roma volle distrutta.
Dopo Capo Bon la costa volge decisamente ad ovest e alla Tunisia segue l’Algeria, che ne occupa un lungo tratto. Avvicinandoci allo stretto di Gibilterra troviamo il confine che separa l’Algeria dal Marocco. Le sue coste sono bagnate in parte dal Mediterraneo e, appena usciti dallo stretto di Gibilterra, dall’oceano Atlantico.