Germania Est – Ovest

La mappa rappresenta buona parte dell’Europa centrale. È un’area che è stata coinvolta e sconvolta nell’ultimo secolo da profondi cambiamenti a causa delle due guerre mondiali e del terzo Reich. È una mappa piuttosto complessa che richiede, per essere ben compresa, alcune informazioni storiche.

Segni convenzionali

la superficie rigata rappresenta la ex-Germania occidentale o Repubblica Federale Tedesca;
i puntini al suo interno sono città;
la parte punteggiata è la ex-Germania orientale o Repubblica Democratica;
la crocetta all’interno di quest’area è Berlino;
la linea spezzata che le divide è la “cortina di ferro”;
il vuoto non circondato da rilievi è il mare;
una linea in rilievo ne traccia a tratti la costa;
il vuoto interno sono la Prussia occidentale e orientale;
il pieno sono la Polonia, la Cecoslovacchia e diversi Stati attorno.
le linee incavate ne segnano i confini;
i pallini nel cerchietto cavo sono città in questi Paesi;
una fila di buchini indica il corridoio di Danzica.

Prima esplorazione

Disponete la mappa in orizzontale, con l’angolo tagliato a destra in alto e la scritta braille e stampatello in verticale a destra.

Scorrete pure con tutt’e due le mani la mappa. La prima impressione sarà di toccare superfici diverse, ora rigate, ora piene, ora punteggiate e nessuna forma immediatamente distinguibile. Peccato: così dovremo spiegare proprio tutto e seguire non sarà sempre facile.

Qualche passo nella Storia

Proviamo a semplificare i complicati cambiamenti di questa area negli ultimi cento anni: chiediamo venia a chi ne sa di più.

Scena prima, 1914: poco più di un secolo fa la Germania occupava quasi tutta la mappa, da est ad ovest, si definiva Impero e Guglielmo II ne era l’imperatore, anzi il Kaiser: termine che deriva da Caesar, cioè Cesare. La capitale, al centro, era Berlino.

Scena seconda, 1919: Guglielmo II ha perso la guerra e anche il trono. La Germania adesso si chiama Repubblica di Weimar, e i trattati di pace l’hanno profondamente umiliata. Tra l’altro, tutta la sua parte ad est, la Prussia, la Slesia ed altre regioni, è stata divisa in due da un territorio attribuito alla Polonia in modo che quest’ultima arrivi al mare: è il cosiddetto “corridoio di Danzica”. Sarebbe come se alla Svizzera fossero assegnate Lombardia ed Emilia così che, se da Ancona si volesse andare a Venezia, si dovrebbe attraversare territorio svizzero.

Scena 3, 1939: la Germania adesso si chiama terzo Reich. D’accordo con l’Unione Sovietica, Hitler e Stalin attaccano la Polonia. Hitler, tra l’altro, ha l’obiettivo di eliminare il “corridoio di Danzica”, cioè la separazione tra Prussia Orientale e Prussia Occidentale.

Scena 4, 1949: la Prussia orientale diventa URSS, quella occidentale diventa Polonia, i fiumi Oder e Neisse ne segnano il confine a ovest, di là c’è la Germania rimpicciolita e di là c’è anche Berlino, entrambi divisi in quattro: una fetta all’URSS detta Repubblica Democratica Tedesca o DDR, le altre tre rispettivamente agli Usa, all’Inghilterra e alla Francia, detta Repubblica Federale Tedesca o BRD. Purtroppo Berlino non è al centro di questa torta, ma proprio nella fetta russa. Si realizza così un bel paradosso: la parte occidentale di Berlino è tutta circondata da centinaia di chilometri di territorio controllato dall’URSS, che ha eretto tra le due Germanie un confine armato ed elettrificato che poi prosegue per tutta l’Europa fino a Trieste e che viene chiamato “cortina di Ferro”.

Scena 5, 1961: per impedire le fughe dalla parte orientale a quella occidentale di Berlino, nel giro di una notte viene eretto uno sbarramento invalicabile che circonda tutta la parte occidentale della città: è il “muro di Berlino”, che in seguito verrà opportunamente rinforzato e armato.

Scena 6, 1989-90: convergono spinta popolare e interessi politici diversi, e vengono abbattuti il muro e la cortina di ferro. Le due Germanie vengono unificate, Berlino torna ad esserne la capitale, anche se adesso non ne è più al centro, ma piuttosto vicina al confine polacco.

Dall’Olanda alla Russia per nave

Seguiamo ora le coste nord di questa parte d’Europa partendo dalla vostra sinistra, cioè da ovest. Trovate una superficie piena. La sua parte più a nord è l’Olanda e da lì partiamo. Qui il mare, cioè il vuoto, è il Mare del Nord. Seguite le volute della costa andando verso destra, cioè verso est e dopo un po’ troverete che la costa delimita un’area rigata: è la Germania, anzi quella parte della Germania che per una quarantina d’anni circa si è chiamata Germania ovest o BRD.

Poi la nostra navicella è costretta a deviare decisamente verso nord fino ad incontrare una superficie piena: è la Danimarca, ma non ci sta tutta nella nostra mappa. Se potessimo aggirarla attraverseremmo un po’ di stretti tra Danimarca, le sue isole e la Svezia che qui sono riportati solo in parte. Se vi piace, trovate un’unghia di Svezia proprio sul margine nord della mappa. Lì c’è la città di Malmö e lì arriva il famoso ponte che la congiunge a Copenhagen, permettendo di varcare lo stretto di Öresund senza bagnarsi i piedi.

Adesso siamo nel mar Baltico e la costa delimita una superficie punteggiata: anche qui è Germania, e questa è quella parte che per una quarantina d’anni si è chiamata Repubblica Democratica Tedesca, o DDR.

Seguiamola e dopo un po’ finisce la superficie punteggiata e, all’interno della costa, ce n’è una vuota. Oggi questa è Polonia, ma fino a metà dello scorso secolo erano Prussia Occidentale, Slesia e un po’ di altro. Nel punto di confine tra le due aree passa il fiume Oder ed il suo affluente Neisse, ed oggi è il confine tra Germania (punteggiata) e Polonia (vuota).

La nostra navigazione poi ci porta a costeggiare un’altra superficie piena che, anzi, ha un pallino cerchiato proprio vicino al mare: qui è Polonia e quel pallino è la tanto contesa Danzica. Dai cantieri di questa città, quando la Polonia era ancora nell’orbita sovietica, partì quel movimento sindacale chiamato Solidarnosc che giocò un ruolo importante nella dissoluzione del blocco comunista e nella elezione di Giovanni Paolo II.

Trovate in questa superficie piena, a partire da Danzica, una serie di buchini in fila. Da qui passava il “corridoio di Danzica” che, secondo la pace di Versailles (1919), diventava territorio polacco dividendo in due la Prussia. Su questo pieno non faticherete a trovare un altro pallino cerchiato: è Varsavia.

Poco dopo Danzica, la superficie interna torna ad essere vuota: lì infatti c’era la Prussia Orientale e lì oggi è Russia! Se seguite la costa, quasi verso l’angolo a destra in alto, ci trovate una piccola penisola ex-prussiana. Lì c’è Kaliningrad, che un tempo si chiamava Königsberg ed era tedesca. Non è strano pensare che uno dei più grandi pensatori, Immanuel Kant, abbia operato e scritto in tedesco da quelle parti dove oggi si parla e scrive neanche in polacco, ma proprio in russo? E Russia infatti è la superficie piena nell’angolo alto a destra.

Facciamo il giro della Germania

Torniamo ora da dove eravamo partiti per la navigazione precedente. Stavolta invece cammineremo lungo i confini tedeschi di terra.

Il confine tra Olanda e Germania lo trovate facilmente: l’una è piena, l’altra è rigata! Scendendo verso sud troveremmo Belgio, Lussemburgo e poi Francia e il fiume Reno, ma qui ve li dovete solo immaginare perché non li abbiamo segnati. E’ su questo confine che si trovano le regioni oggi francesi di Alsazia e Lorena, oggetto di contesa in mille trattati di pace da secoli. Il primo confine che troviamo con la linea incavata è nell’angolo in basso a sinistra della mappa, ed è il confine tra Francia e Svizzera.

Seguiamo l’orlo della superficie piena per breve tratto verso destra e troviamo un pezzetto del confine tra Svizzera e Austria. Se cercate nell’area piena dell’Austria, individuerete facilmente un pallino cerchiato che è Vienna. Ad un pizzico da lì, verso est, trovate ancora confini. La parte tagliata perché finisce la cartina nell’angolo è l’Ungheria. Quella a nord era la Cecoslovacchia, oggi divisa in due repubbliche: la Cechia ad ovest (e c’è il pallino cerchiato che indica Praga) e la Slovacchia ad est fino al limite destro della mappa. Noi non abbiamo segnato il confine tra le due.

Ma torniamo alla Germania rigata. Se seguiamo il confine Germania-Cecoslovacchia, arriviamo ad un punto in cui la superficie rigata cede il posto ad una punteggiata. Tra le due, a delimitarle, c’è una grossa linea spezzata che serpeggia verso nord: è quella che per mezzo secolo circa, cioè durante la cosiddetta “guerra fredda”, ha diviso l’Europa in due blocchi: uno sotto l’influenza e il controllo dell’Unione sovietica, l’altro sotto quelli degli Stati Uniti. Di là il comunismo, di qua il capitalismo, di là il Patto di Varsavia, di qua la Nato, di là Germania Est, di qua Germania Ovest. Qui correva la invalicabile “cortina di ferro” che arrivava fino a Trieste, dividendo anche Germania da Cecoslovacchia, Austria da Ungheria, Italia da Jugoslavia.

Ci piace sapere che questa striscia di terra, su cui per anni non è stato costruito nulla, ha permesso alla natura di vivere in pace ed oggi quella è una cortina non più di ferro ma verde, percorribile anche in bici grazie alla ciclabile che vi è stata realizzata.

Prima di abbandonare quella che è stata la Germania ovest, identifichiamo la posizione di quattro città: Il pallino più a sud-est è Monaco; risalendo in direzione nord-ovest troviamo prima Francoforte, e poi Bonn che fu la capitale durante la divisione Ovest-Est. Se ci spostiamo a nord, vicino alla Cortina di ferro, troviamo Amburgo. Qui non si vede, ma Amburgo è un grande porto fluviale sul fiume Elba che poi, dopo 110 km, va a sfociare nel Mare del Nord.

La ex-Germania Est aveva il suo confine sud con la Cecoslovacchia e quello ad est con la Prussia occidentale (che qui trovate vuota), e il confine è delimitato dai fiumi Oder e Neisse che sfociano a nord nella laguna di Stettino, cioè nel mar Baltico. Oggi la Prussia occidentale ed altre regioni ex-tedesche sono diventate polacche, anzi proprio da queste parti sono arrivati tanti profughi da quella Prussia orientale quando a metà ‘900 è diventata Russia.

Ad un centimetro da questo confine, nell’area punteggiata, potreste individuare una crocetta: indica la posizione di Berlino che adesso si trova vicino al confine orientale della attuale Germania, ma che ne era al centro quando, prima della prima guerra mondiale, era capitale di un impero. Nella confinante ex-Prussia Occidentale trovate un altro pallino: è Breslavia.

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